Osteoporosi e Nutrizione
Anni di ricerche sull’alimentazione confermano il concetto dell’epigenetica, una scienza che spiega come il nostro DNA e i nostri geni siano solo una predisposizione, mentre l’alimentazione in particolare, l’ambiente che ci circonda e lo stile di vita influenzano in maniera importante l’espressione dei geni o in parole semplici la funzionalità del nostro organismo.
L’osteoporosi è una condizione di salute che non ha manifestazione riconoscibile se non da esami specifici o finché non si presenta una frattura. Se si pensa alla condizione di pH acido del sangue che porta alla fuoriuscita del minerale Calcio dalle ossa, che è un importante tampone in grado di recuperare l’equilibrio acido-alcalino o se si considera che la presenza di una quantità ottimale di proteine nella dieta è supporto nel mantenimento della salute delle ossa esattamente quanto sono dannosi gli eccessi di zuccheri nella dieta, si intuisce quanto sia fondamentale l’alimentazione.
Essa è in grado di intervenire come prevenzione, sia in caso di osteopenia, un’anticipazione della malattia e sia in caso di osteoporosi per rallentarne il suo avanzamento. Tutto dipende anche dalla provenienza e dalle cause di questa malattia. La condizione infatti, può essere classificata rispetto alle possibili cause in osteoporosi primaria e secondaria. La prima si manifesta a seguito di processi fisiologici, come il declino degli ormoni estrogeni e il conseguente assottigliamento del tessuto connettivo osseo che riguarda la condizione di post-menopausa. Fa parte di questa categoria anche l’osteoporosi senile, riguardante una fisiologica diminuzione dell’assorbimento del Calcio da parte dell’intestino, un rallentamento nella produzione della vitamina D, il tutto aggravato dalla sedentarietà. Con l’osteoporosi secondaria si fa riferimento invece, ai fattori di ipertiroidismo, l’uso eccessivo di corticosteroidi, abuso di bevande alcoliche e fumo, cancro alle ossa o altre forme tumorali.
In tutti i casi è di fondamentale influenza ciò di cui ci nutriamo, l’integrazione di vitamine specifiche qualora siano dimostrate carenze e l’attività fisica.
È possibile anche una forma osteoporotica che abbia come unica causa la malnutrizione del soggetto: basta un deficit calorico, protagonista delle diete fai-da-te, la perdita di importanti elementi nutritivi tra cui calcio, magnesio, silicio, fosforo, potassio, vitamine D, vitamina K, grassi e proteine e molto altro, che non permettono al tessuto osseo di mantenersi sano, un tessuto connettivo vivo e in continua elaborazione.
Una visita nutrizionale dovrà, dopo aver considerato la tipologia di osteoporosi del paziente, rilevare carenze eventuali sia tramite esami del sangue sia tramite anamnesi alimentare. In seguito costruire un piano personalizzato (tramite l’utilizzo del Test B.I.A.) privo di alimenti nocivi per la condizione osteoporotica e ricco in alimenti con il contenuto maggiore in Calcio, ma con la più bassa quantità in ossalati che possono contrastarne l’assorbimento intestinale, raffinandolo poi a seconda delle esigenze e lo stile di vita del soggetto stesso.