Le malattie urologiche colpiscono un italiano su sei sia uomini che donne: le più diffuse e come curarle
L’urologo non è solo il medico del benessere maschile, ma anche colui che si occupa di urologia al femminile. Certamente la sua figura è essenziale per l’uomo nella prevenzione dell’infertilità tramite una precoce individuazione del varicocele, così come nella prevenzione dei tumori. Ma quasi tutte le donne almeno una volta nella vita hanno avuto problemi all’ apparato urinario, come spiega il dottor Paolo Dotti, urologo, al servizio dei pazienti presso il Poliambulatorio MedicalPlan di Capriolo . «Le problematiche che mi sottopongono quotidianamente i pazienti sono tra le più varie e interessano indistintamente uomini e donne. «A malattie come l’ipertrofia prostatica che sono prettamente maschili, si contrappongono patologie che invece coinvolgono entrambi i sessi, come la calcolosi, oppure altre che sono tipicamente femminili, come la cistite», racconta lo specialista. «Sono proprio queste le tre patologie con le quali si deve confrontare la maggior parte dei pazienti affetti da disturbi alle vie urinarie e delle quali vorrei parlare meglio ».
L’ipertrofia prostatica: Partiamo dalla prima, ha qualche dato sull’ipertrofia prostatica ?
«E’ una patologia che sotto i 40 anni riguarda solo l’8% della popolazione, con l’avanzare dell’età però la percentuale progressivamente cresce, fino a colpire oltre il 50% degli ultrasettantenni. Praticamente un anziano su due soffre di ipertrofia prostatica ». E’ una patologia pericolosa? «No, ma è una patologia che può dare luogo a un peggioramento della qualità di vita. In particolare, i sintomi dell’ipertrofia possono essere molto fastidiosi. Si spazia dalla nicturia (bisogno di urinare nelle ore notturne) alla pollachiuria (un aumento della frequenza minzionale sia nelle ore diurne che in quelle notturne), fino all’urgenza minzionale per cui chi ne soffre è costretto a correre in bagno. Ci sono poi anche altri sintomi che peggiorano la vita al paziente e che, se rilevati in fase di anamnesi nel corso della visita urologica, indirizzano il medico verso questa patologia». Come si effettua la diagnosi? «Per accertare l’ipertrofia prostatica, oltre alla visita con anamnesi e all’esame obiettivo, il medico specialista può richiedere anche ulteriori accertamenti. L’esame del sangue per valutare la quantità di proteina PSA presente, l’esame delle urine e l’ecografia all’apparato urinario e alla prostata. Gli esiti permettono all’urologo di calcolare il volume della prostata e di stabilire se il paziente riesce a svuotare completamente la vescica». Qual è la terapia? «Per curare l’ipertrofia prostatica due sono le strade. La prima è quella farmacologica (si utilizzano solitamente farmaci alfalitici, che agiscono sulla componente dinamica dell’ostruzione rilasciando la muscolatura liscia di collo vescicale e prostata, e farmaci inibitori 5-alfa-reduttasi che agiscono invece sul volume della prostata, riducendolo). Quando la terapia farmacologica smette di essere efficace diventa necessario l’intervento chirurgico che eseguo personalmente con un tipo di chirurgia detto disostruttivo endoscopico.
La calcolosi
Cos’è invece la calcolosi? «In parole molto semplici e comprensibili a tutti posso dire che i calcoli sono simili a piccoli sassi che si formano all’interno dei reni e sono provocati da sostanze troppo concentrate all’interno delle urine. La calcolosi, che secondo i dati più recenti colpisce circa il 10% degli uomini e il 5% delle donne, spesso non provoca alcun fastidio. In altri casi si manifesta attraverso le dolorose coliche renali. Il male, tipicamente, si evidenzia a partire dalla regione lombare irradiandosi poi fino al fianco, provocando al paziente anche nausea e vomito oltre che fastidiosi disturbi minzionali. Si tratta di un dolore accessionale, ovvero che va e viene, pertanto a molti mesi di assoluto benessere possono alternarsi momenti caratterizzati dalle coliche e viceversa ». Come si effettua la diagnosi? «Se i calcoli non danno problemi solitamente si intercettano nel corso dell’esecuzione di altri accertamenti di controllo. Il medico, dovesse avere qualche dubbio, può prescrivere alcuni esami del sangue e delle urine, la TAC o l’ecografia. Sono tutti accertamenti che permettono di verificare oltre alla calcolosi anche la funzionalità renale. Per risolvere il problema effettuiamo, se necessario, interventi mininvasivi con varie tecniche, spaziando dal semplice “bombardamento” ESWL (litotrissia extracorporea) fino a interventi di bonifica endoscopica o percutanea. Prima di arrivare alla chirurgia è bene mettere in atto alcuni accorgimenti legati allo stile di vita e misure dietetiche che abbassano la probabilità di formazione del calcolo o, talvolta, assumere farmaci e/o integratori che ne riducono il volume. Sempre con l’obiettivo di prevenire una nuova formazione dei calcoli, è bene adeguare il proprio stile di vita anche dopo il trattamento».
Infine, cos’è la cistite? «E’ una malattia che, sebbene possa interessare entrambi i sessi, in realtà colpisce soprattutto le donne. Anzi, le statistiche confermano che almeno una volta nella vita ogni donna soffre di un attacco di questa fastidiosa infezione della vescica che insorge in seguito a una migrazione di germi». Come si cura? La terapia è antibiotica, tuttavia è molto importante la valutazione urologica per fornire alla paziente misure comportamentali atte a ridurre la recidivanza della malattia. Sono indispensabili un’adeguata idratazione giornaliera e accorgimenti legati allo stile di vita, la regolarizzazione dell’intestino attraverso l’assunzione di fibra ed eventualmente fermenti lattici. Infine, è fondamentale un aumento della frequenza minzionale. Molte donne tendono a trattenere la pipì durante la giornata: in realtà questo è un comportamento negativo e può contribuire a instaurare la malattia. Infine, attenzione all’età: in una donna giovane un attacco di cistite è sicuramente legato all’infezione e non deve destare preoccupazioni, in età avanzata, invece, i sintomi possono mascherare altre patologie. In questi casi è consigliabile eseguire indagini più approfondite». Presso il Poliambulatorio Medical Plan di Capriolo è possibile prenotare la visita urologica con il dott. Paolo Dotti.